Robot multitasking integrati con l’intelligenza artificiale per semplificare il processo di riciclo dei rifiuti elettronici (RAEE). Dal 2020 al 2024, ricercatori provenienti da Slovenia, Germania e Italia hanno collaborato su questo progetto presso il Jožef Stefan Institute, il principale centro di ricerca della Slovenia. Il risultato si è tradotto in un’unità robotica adattabile supportata dall’intelligenza artificiale per rimuovere le batterie dai rilevatori di fumo e dai contatori di calore dei radiatori.
Si tratta di due prodotti presenti nella maggior parte delle abitazioni, vengono sostituiti ogni cinque-otto anni e generano un’ingente quantità di rifiuti. Soprattutto, questa tecnologia potrà essere adattata in futuro ad altri compiti simili, estendendola ad altri rifiuti elettronici. Nell’industria i robot sono solitamente programmati per un compito specifico, ripetendo esattamente la stessa serie di movimenti in un ambiente prevedibile. Invece i ricercatori hanno mirato a creare un robot che possa adattarsi a molti compiti diversi, utilizzando l’intelligenza artificiale.
“La principale sfida nel riciclo dei RAEE è che esistono così tante versioni diverse di ciascun dispositivo. Basti pensare a quanti diversi telecomandi esistono”, ha spiegato Aleš Ude, a capo del dipartimento di Automatica, Biocibernetica e Robotica del Jožef Stefan Institute e coordinatore del team di ricerca ReconCycle. La novità del progetto di ricerca ReconCycle, finanziato dal programma Horizon dell’Unione Europea, è proprio l’hardware modulare dei robot che può essere rapidamente rimodulato per adattarlo a nuovi compiti, col supporto di un software integrato con l’AI, che indirizza e controlla il lavoro del robot. Al braccio meccanico è stato aggiunta una protesi SoftHand, una mano simile a quella umana che può manipolare oggetti con grande precisione.
di Tiziano Rugi
Continua a leggere questo articolo su Economiacircolare.com e iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato sulle novità!